Gli impianti antincendio sono una presenza rassicurante negli ambienti lavorativi, ma anche in ospedali, scuole e università, poiché in caso di emergenza entrano in funzione per prevenire ogni pericolo di incendio.
Naturalmente questi sistemi devono funzionare perfettamente, altrimenti la loro presenza non avrebbe senso, a partire dall’alimentazione.
Esistono diversi tipi di alimentazione, ma quella più comune è la stazione di pompaggio, che a sua volta si basa su uno o più gruppi di pompaggio ad avviamento automatico e su una vasca d’accumulo.
La progettazione e la realizzazione delle stazioni di pompaggio devono garantire elevati standard di sicurezza, per rispondere alle esigenze e alle necessità dei luoghi di destinazione che possono avere caratteristiche molto diverse.
Bisogna quindi scegliere e progettare la stazione di pompaggio, con i relativi accessori e componenti, tenendo conto dell’ambiente circostante. Altre operazioni necessarie sono il collaudo, le prove funzionali e la manutenzione periodica.
Tutti questi interventi devono essere eseguiti da aziende specializzate, come GSSI, che da anni si occupa delle stazioni di pompaggio a Torino ed è tra le poche attività a gestire a 360° l’intero ciclo produttivo dalla progettazione alla produzione, dalla commercializzazione fino alla successiva manutenzione.
La progettazione viene plasmata secondo le condizioni dei locali e degli edifici, tant’è vero che le unità di pompaggio possono essere elettriche o diesel, così come le vasche di riserva idrica possono essere modulari metalliche, interrate, in calcestruzzo o in tanti altri modelli.
Le stazioni di pompaggio possono alimentare impianti a diluvio, impianti sprinkler, impianti watermist e impianti a rete di idranti, lasciando la massima libertà di scegliere il sistema antincendio ritenuto più adeguato secondo le proprie specifiche esigenze.
Le stazioni di pompaggio possono alimentare anche impianti a schiuma, molto gettonati in ambienti pericolosi come centrali elettriche, industrie petrolchimiche e raffinerie.
L’intero impianto è gestito da un gruppo antincendio, formato da una serie di componenti che devono essere costantemente monitorati per verificarne il corretto funzionamento.
Tra questi c’è la pompa a compensazione che, pur non essendo obbligatoria per legge, può sopperire alle piccole variazioni di pressione nell’impianto, impedendo l’avviamento inopportuno delle pompe principali.
La componente più importante dell’impianto è rappresentata dalla pompa principale, che pressurizza il fluido per poi inviarlo alla rete.
Il motore alimenta la pompa e può essere sia elettrico che diesel con raffreddamento ad aria diretta, con radiatore o con scambiatore di calore acqua-acqua.
Un altro elemento importante è il quadro elettrico, dotato di display e scheda elettronica per il controllo e il comando della pompa, che si occupa dell’avviamento del motore.
Infine la riserva idrica è un serbatoio di accumulo dal quale il gruppo antincendio attinge acqua quando ne ha bisogno.
Tutti questi elementi devono funzionare perfettamente e vanno sottoposti a manutenzione continua, per assicurare una protezione elevata all’ambiente circostante in caso di incendio.
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