Sardegna, la green economy passa per il riutilizzo dei materiali edili - la Repubblica

2022-09-10 13:06:05 By : Ms. Jing Lin

SVILUPPARE una filiera ecosostenibile delle costruzioni in calcestruzzo valorizzando gli aggregati riciclati, è questa l’idea al centro di Meisar, Materiali per l'Edilizia e le Infrastrutture Sostenibili, dell’agenzia regionale Sardegna Ricerche, cofinanziato dai fondi europei per lo sviluppo regionale Por Fesr 2014-20 della Regione Sardegna.

La produzione di rifiuti edilizi è aumentata continuamente nell’Italia degli ultimi anni, e il crescente interesse pubblico all’ambiente ha portato a normative specifiche sul corretto smaltimento di questo tipo di scarti, e sul loro possibile riutilizzo nella realizzazione di nuovi edifici. Oggi, la gestione dei problemi ambientali ed economici delle macerie da costruzione rappresenta un problema importante per tutta l’industria delle costruzioni, perché deve soddisfare le esigenze di uno sviluppo che sappia essere sostenibile, e ridurre il suo impatto ambientale.

Facilitare il riutilizzo di materiali provenienti dalla demolizione o dagli scarti di lavorazione del settore edilizio, può allora davvero limitare l'estrazione di materie prime, contribuendo alla salvaguardia dell'intero patrimonio dei depositi naturali, il cui sfruttamento è sempre più complesso e soggetto a forti vincoli normativi.

In questo senso il progetto Meisar ha cercato di arrivare a un modello che coinvolgesse esperti, istituzioni e aziende, in un processo di economia circolare capace di ripercuotersi positivamente anche sulla vitalità produttiva di un territorio come quello della Sardegna, che negli ultimi anni si è distinto per un’attenzione particolare all’innovazione.

Così, guidata da un team di ricerca di ingegneria strutturale e ambientale dell’Università di Cagliari, la campagna sperimentale sugli aggregati riciclati prodotti dal calcestruzzo dello Stadio Sant’Elia - in via di demolizione per la costruzione di uno stadio di “nuova generazione” - ha consentito di sviluppare un’analisi che ha messo in relazione prestazioni degli aggregati e del calcestruzzo riciclato e prestazioni del calcestruzzo “genitore”.

Nonostante qualche rallentamento dovuto alla difficoltà, per le imprese coinvolte nel progetto, di conferire i materiali di scarto durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza Covid, concentrare la sperimentazione sullo stadio di Sant’Elia, ha comunque “consentito di sviluppare nella sua completezza ed in maniera esauriente quanto era previsto dal progetto” confermano i ricercatori e le ricercatrici che ne hanno guidato le attività.

Tra gli obiettivi raggiunti, la messa in rete di un sito internet dedicato, e contenente le banche dati sulle normative in vigore sulle tecniche di riciclo dei materiali edili e sullo stato dell’arte dello smaltimento degli scarti delle costruzioni; e una mappa digitale che individua su tutto il territorio regionale gli impianti di riciclaggio di materie prime seconde, autorizzati e operativi, per fornire aggregati riciclati, cave di inerti naturali e centri di betonaggio.

I risultati sono stati diffusi e comunicati ad aziende e pubbliche amministrazioni nel corso di due convegni organizzati dall’Università di Cagliari a febbraio 2019 e a marzo 2021, un modo per aggiornare non solo la comunità scientifica sulle pubblicazioni realizzate nell’ambito del progetto ma anche per condividere con gli attori locali buone pratiche e tecnologie di smaltimento, con l’ambizione che siano riproducibili e possano diventare nei prossimi anni una prassi condivisa capace di cambiare, in meglio, l’economia del territorio.

Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea. Dei contenuti editoriali sono ideatori e responsabili gli autori degli articoli. La Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsivoglia uso fatto delle informazioni e opinioni riportate.