Profondo rosso. Il camminamento panoramico di piazzale Michelangelo , le carreggiate di via Sant’Onofrio e via Bartolini: in Oltrarno la nuova colata di asfalto architettonico, dal colore acceso, sta destando qualche perplessità. «In una strada come via Bartolini, con l’antico setificio fiorentino, avrei preferito una soluzione più elegante — dice per esempio Francesca, una residente — Quel rosso pare un campo di tennis: speriamo venga almeno Berrettini... ». E ce n’è pure per la nuova segnaletica orizzontale: «Non avevo mai visto la scritta “Stop” prima delle strisce pedonali». Nel 2017, in piazza dei Nerli, l’asfalto architettonico fu accostato alle tonalità della spiaggia: «E poi i rabberci in questi ultimi anni sono stati fatti con blob di catrame nero — si lamenta il pellettiere Leonardo Giannini — E dire che in piazza dei Nerli non ci transitano nemmeno le auto, mentre qui in via Bartolini e in via Sant’Onofrio sì. A quando la prima buca? Se il problema all’origine della scelta di togliere le pietre erano i passaggi dei veicoli, sarebbe stato meglio cambiare la viabilità. Da ottobre abbiamo subito i disagi dei cantieri per questo risultato osceno».
Ilaria Franceschi e Letizia Castaldo, dalla loro bottega di decorazione del legno, spiegano di aver avuto un buon rapporto con le ditte: «Ci hanno sempre aiutato con le pedane e il carico della merce. Anche loro però erano dubbiosi su questo colore...». Che va a stridere con il nuovo asfalto nero di piazza Verzaia: «Un impatto disomogeneo» . Il barista di via Sant’Onofrio Michele Surace è invece soddisfatto: «Le pietre erano completamente disconnesse. Questa miscela è diversa da quella di piazza dei Nerli. Mi piace: è fonoassorbente, drenante e c’è una resina che evita le isole di calore. La qualità è da pista di Formula 1 . Peccato solo per quell’accostamento...».
Pure Alessandro Villoresi del Coordinamento dei comitati del centro storce un po’ il naso sul bicolore: «Nulla a che vedere col nuovo rinascimento di cui si parla . Non mi esprimo sulle caratteristiche tecniche dell’asfalto architettonico. Dal punto di vista estetico, il rosso-nero mi pare incomprensibile. Come tanti incastri di pietre e cemento che si vedono in area Unesco».
Dal Comune si spiega come l’asfalto architettonico sia stato collocato «dove c’era la pavimentazione in pietra, mentre in piazza Verzaia era presente l’asfalto classico e quindi è stato mantenuto». Con il tempo, quel rosso «diventerà più chiaro e sarà grigio, analogamente ad altri materiali stesi come in ponte Vespucci: si tratta di aspettare il tempo di asciugatura e pulitura con pioggia» .
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