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A Catania la malavita è tornata a sparare. Questa mattina, poco dopo le 5, un uomo di 53 anni, Salvatore Grasso, è stato ucciso a colpi di pistola all’interno di un bar di Corso Indipendenza, nel quartiere Nesima, una zona centrale di Catania. A sparare cinque colpi di rivoltella sarebbe stato un sicario entrato nell’esercizio mentre la vittima giocava con una slot machine. L'uomo ucciso è indicato dai carabinieri come organico organico al clan Cappello. Una frangia affiliata ai Cursoti, ma ultimamente in espansione, tanto da contrapporsi al (sempre meno) potente clan dei Santapaola. Della morte di Grasso non ci sarebbero testimoni. A quell’ora, racconta il proprietario del bar, non c’erano altri clienti e lui stesso non era presente perché intento a sistemare cornetti e brioches. Un omicidio che arriva all’indomani del ferimento a Misterbianco proprio dello storico capo dei Cursoti, Giuseppe Garozzo. Il boss 62enne è stato ferito in maniera lieve con un colpo di pistola mentre era sul proprio scooter. L'uomo subito dopo la sparatoria si è recato nella caserma della Tenenza dei carabinieri. A militari dell'Arma ha riferito di essere stato affiancato da una moto di grossa cilindrata con due persone a bordo, col volto coperto da casco integrale, e uno di loro lo ha 'gambizzato'. Giuseppe Garazzo, noto come 'Pippu u maritatu' (Pippo lo sposato), era stato scarcerato nel dicembre del 2010 ed è attualmente sottoposto alla vigilanza speciale. Gli investigatori stanno svolgendo indagini anche sul ferimento a una gamba di un incensurato di 68 anni, Angelo Adriatico, avvenuto sempre a Misterbianco. L'uomo, che viaggiava in scooter con il boss, è ricoverato nell'ospedale Nuovo Garibaldi di Catania. Secondo gli investigatori il vero obiettivo dei sicari era però Garozzo, ferito al torace, all'addome, a un polpaccio, alla coscia e a un braccio. Adriatico al torace e all'addome. Entrambi sono ricoverati in prognosi riservata: Garozzo nell'ospedale Vittorio Emanuele, Adriatico nell'ospedale Garibaldi, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla milza. Il 4 maggio dello scorso anno in un agguato del quartiere Nesima era stato ucciso il cognato di Garozzo, Nicola Lo Faro, 45 anni.
'Pippu u maritatu' è considerato dagli inquirenti capo indiscusso di una delle più sanguinose frange del clan dei Cursoti. Fu arrestato il 27 novembre del 1991 in Germania in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere della magistratura di Catania. Imputato in più processi ai Cursoti di Torino, il boss si era reso irreperibile dopo essere stato scarcerato nel novembre del 1990 per decorrenza dei termini di carcerazione. Garozzo è indicato come uno dei promotori della faida mafiosa iniziatasi nel 1991 a Catania, che causò in cinque anni oltre 500 morti ammazzati. Dopo il suo arresto in Germania, all'interno del clan dei Cursoti vi fu una sanguinosa guerra interna per il controllo del gruppo che fece registrare diverse diecine di omicidi. In Germania Garozzo avrebbe ferito con diversi colpi di pistola una poliziotto durante una rapina ad un banca. Gli inquirenti lavorano adesso per capire se ci sia un collegamento tra l’omicidio di stamattina, il ferimento ieri di Garozzo e il ferimento del titolare di una concessionaria di automobili di San Gregorio, sempre nel catanese, 'gambizzato' nei giorni scorsi. La sparatoria è avvenuta due giorni fa ma la notizia si è appresa oggi. L'uomo è stato ricoverato nell'ospedale Cannizzaro e sarà dimesso in giornata. Agli investigatori la vittima ha detto di non sapere spiegare il movente e di non conoscere gli autori del gesto. [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Il Fatto Quotidiano, Lasiciliaweb.it]
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