Impressioni di guida nel suo habitat naturale: il cantiere - Dalla strada al puro impiego off-road - Efficace anche sui terreni più difficili - Tanta potenza e trazione fin dal motore “più piccolo” - Cambio automatizzato Mercedes PowerShift 3 - Su strada la dinamica di ricorda l'Actros - Non ci sono dubbi: già da fermo l'Arocs colpisce per l'immagine di forza e robustezza che trasmette - La mascherina del radiatore dal design a “denti di ruspa” è come una parentesi estetica tra tecnica e terreno , è chiaro fin da subito che questo veicolo è fatto per il fuoristrada - A Dornap, nel cantiere della Rheinkalk, dimostra le sue grandi capacità.Per la prova sul cosiddetto circuito estremo, la scelta cade sul modello 4151 8x8/4.Secondo la consolidata nomenclatura Mercedes-Benz, la sigla corrisponde ad un veicolo da 41 tonnellate a quattro assi tutti motori, due dei quali, naturalmente quelli anteriori, sterzanti.La motorizzazione, anch'essa codificata nella sigla del modello, ha una potenza di 375 kW (510 CV).Per essere più precisi, si tratta della versione di punta dei sei cilindri in linea Mercedes-Benz da 12,8 l, che eroga la massima potenza a 1.800 giri/min e fornisce all'albero motore una coppia massima di 2.500 Nm a 1.100 giri /min.Al motore BlueTec con omologazione Euro VI di serie è normalmente accoppiato al cambio automatizzato Mercedes PowerShift 3, il veicolo in prova monta un cambio manuale a sedici marce, disponibile a richiesta con sovrapprezzo.Grazie al nuovo sistema di comando shift-by-wire e alla servoassistenza nettamente più efficace, questo cambio manuale si manovra con estrema precisione, complice anche la morbidezza del pedale della frizione.Il cambio passa tuttavia in secondo piano durante la prima prova su sterrato nel comprensorio degli stabilimenti Rheinkalk.Colpisce molto di più il motore, con la sua fulminante erogazione di coppia nelle fasce di regime più basse e la contemporanea facilità con cui sale di giri, risparmiando spesso al conducente l'onere di cambiare marcia.Chi si aspetta una guida ergonomica, al volante di questo bolide da cantiere non rimane deluso.Infatti, come da tradizione Mercedes, anche sul nuovo Arocs i bloccaggi dei differenziali si innestano in serie in base alla trazione necessaria, proprio come sui modelli della fortunata Serie Actros.Inoltre la plancia, estremamente curata in quanto a disposizione e visibilità di comandi e strumenti, informa sempre con precisione il conducente sulle attuali condizioni di marcia.Tra le principali informazioni figura naturalmente la velocità di marcia, che però sui terreni difficili è meno importante di un altro dato fondamentale: il regime.Quando la risposta il veicolo incontra la massima resistenza all'avanzamento è l'indicazione del numero di giri a fornire alla domanda essenziale: il motore ce la fa o non ce la fa?L'Arocs 4151 8x8/4 trasporta il carico massimo e la lancetta del contagiri non si schioda dai 1.100 giri.Persino lungo la salita dell'impegnativo circuito offroad, estremamente scivoloso per il precedente temporale, il motore di grossa cilindrata non cade in ginocchio.Anzi, il conducente si accorge che il pedale dell'acceleratore non è ancora arrivato completamente a un fondo corsa.L'autotelaio per usi fuoristradistici estremi si flette con tale abilità sotto la piattaforma ribaltabile caricata al massimo da mandare in visibilio i fotografi circostanti.Anche per chi lavora al volante dell'Arocs l'atmosfera è rilassata.Grazie alla compensazione del carico gravante sugli assi, il peso è perfettamente ripartito tra i due assi anteriori e la trazione raggiunge quasi il 100%.In questo il nuovo ribaltabile a trazione integrale è aiutato anche dalla buona aderenza degli pneumatici da fuoristrada di misura 13 R 22.5.In queste manovre impegnative lo sterzo lavora con notevole precisione.Ma non c'è da stupirsi, perché il nuovo Arocs è equipaggiato con una novità mondiale nel settore dei veicoli industriali: lo sterzo elettroidraulico "Servotwin", inizialmente destinato esclusivamente ai veicoli a quattro assi.I vantaggi per il conducente dell'Arocs sono la servoassistenza in funzione della velocità e la funzione attiva di ritorno dello sterzo.Con questa tecnologia di nuovo sviluppo, di serie per i veicoli 8x6 e 8x8 e disponibile a richiesta per la formula 8x4, il comfort di sterzata raggiunge livelli mai visti prima ed è affiancato da un'estrema precisione direzionale.Anche i veicoli provati sul circuito secondo sterzano con il "Servotwin".E per il cambio delle marce si affidano al Mercedes PowerShift 3 di serie.A monte del cambio presta servizio il nuovo sei cilindri in linea OM 470 da 10,7 l, per il quale sono previste quattro versioni di potenza, a partire da 326 CV per arrivare ai 428 CV).Il veicolo utilizzato per la prova, un quattro assi 3240 configurazione degli assali 8x4/4, è la seconda versione in ordine di potenza ed erogata (394 CV e 1.800 Nm di massima. Questa coppia ribaltabile su tre lati è equipaggiato con pneumatici 315/ 80 R 22.5, idonei all'uso stradale e fuoristradistico.La prova si svolge dunque questa volta con un motore un pò più piccolo, alloggiato sotto una cabina lunga la metà, e con pneumatici meno robusti, ma sfruttando comunque al massimo il peso totale a terra di 32 tonnellate. Il posto di guida è uguale a quello del modello 8x8 precedentemente testato. Per una perfetta ergonomia, il freno di stazionamento è integrato nella plancia, di fianco al volante. Sui veicoli a trazione integrale questa posizione è riservata al comando dei bloccaggi dei differenziali, dato il loro uso più frequente in fuoristrada.L'Arocs 3240 8x4/4 si guida in modo intuitivo ed ergonomico, non ultimo grazie al Mercedes PowerShift 3, la cui leva di comando sullo sterzo elimina ogni forma di stress anche nella marcia su sterrato.Per il computer di bordo si utilizza i tasti sul volante multifunzione di serie.Gli strumenti godono di una buona visibilità e forniscono numerose informazioni, oltre a consentire diverse impostazioni.La regolazione di sedili e specchi retrovisori è statata, con tutti gli interruttori al posto giusto.Persino il cambio sembra identificato: il Mercedes PowerShift Offroad sembra fatto per chi normalmente guida su strada.Da un veicolo da cantiere ci si aspetterebbe una certa rudezza, e invece tutto preannuncia il massimo comfort.Per la partenza il computer del cambio sceglie la seconda.Considerando che per 394CV e 1.800 Nm le quasi 32 tonnellate di piuttosto massa del veicolo rappresentano un valore elevato, e visto che il veicolo dispone di un rapporto al ponte corto, idoneo alla marcia fuoristrada, è chiaro che scelta nasce da una configurazione che punta molto a risparmiare la frizione.L'accoppiamento di forza viene realizzato al regime minimo.Il Mercedes PowerShift 3 sceglie sempre la marcia giusta per partire, in funzione del carico, della pendenza e della modalità di marcia selezionata.In accelerazione il Mercedes PowerShift 3 applica fedelmente la nota dottrina dei grossi salti di marcia.Quando è possibile, questo 3240 8x4/4 passa dalla terza alla sesta e poi direttamente all'ottava.Il computer del cambio non sa proprio cosa vuol dire sperperare tempo e carburante.E questo comportamento basta per un piccolo sprint.Del resto qui viaggiamo sul terreno a tratti anche estremo del cantiere della Rheinkalk e non su una strada asfaltata.Il cambio automatico Mercedes PowerShift 3, di serie per tutti i modelli Arocs, dimostra cosa sa fare in fuoristrada.Oltre al programma di marcia Power c'è anche un programma speciale Offroad, e per ogni programma di marcia è possibile scegliere tra tre diverse modalità (Standard, Manuale, Power oppure Offroad).Il veicolo in prova dispone del programma di marcia Offroad per il cambio Mercedes PowerShift 3. Attivando questo programma con una leggera pressione sulla leva dello sterzo, in fuoristrada tutto fila liscio come l'olio.Perlomeno per quanto riguarda l'inserimento delle marce.Non appena il veicolo incontra un po' più di resistenza all'avanzamento, il computer di selezione delle marce innalza parecchio i punti di passaggio alle marce superiori e inferiori.Il programma Offroad del Mercedes PowerShift 3 evita così costantemente che il veicolo e i pianti a causa di un cambio marcia con troppo ottimismo.Nella parte successiva del giro di prova, il terreno del cantiere si rivela di media difficoltà e risulta quindi perfetta la modalità di marcia Standard.Come se avesse aspettato solo questo momento, il motore da 10,7 l coppia gonfia i muscoli e tira con una di 1.800 Nm.Come il propulsore da 12,8 l testato precedentemente, anche questo motore, sebbene di minore cilindrata, supera in scioltezza tutte le difficoltà della marcia in fuoristrada.Di fronte ad un improvviso rallentamento durante il percorso, il Mercedes PowerShift 3 scala a colpo sicuro direttamente dalla quinta alla prima marcia, ed ecco che la trazione sulle ruote motrici è quella giusta per affrontare la nuova situazione.Senza perdere d'animo, l'OM 470 spinge l'Arocs attraverso l'acqua alta e fangosa.Con la pronta attivazione del differenziale trasversale, il collaudatore ha evitato che la spinta di avanzamento si interrompesse.Ma anche per un profano della guida in fuoristrada sarebbe stato facile disinserire la compensazione del numero di giri.Di fatto, l'inevitabile manovra del cambio si è svolta in automatico, senza richiedere all'autista di intervenire sulla leva del cambio o di dosare bene la pressione sul pedale della frizione.Così ha avuto tutto il tempo di ruotare semplicemente in avanti di una posizione la manopola di bloccaggio dei differenziali.E tuttavia governare in fuoristrada non è poi così facile.Prima di iniziare la faticosa arrampicata sui tratti più in pendenza del percorso, arriva l'ammonimento del nostro accompagnatore: «Sui terreni difficili non si può fare a meno dell'abilità del conducente».Quello che davvero vuol dire è che nemmeno il migliore dei cambi automatici ha il dono della vista.Per quanto, il sensibilissimo sistema di sensori del nuovo PowerShift Offroad, tra cui quello di inclinazione perfezionato ulteriormente, sembra quasi intuire le variazioni di resistenza all'avanzamento.Al collaudatore è dunque concesso passare al programma di innesto manuale.In terza fissa, il quattro assi si arrampica in salita con il suo assale motore tandem tutto bloccato.Trazione integrale?Non ce n'è bisogno.Bastano l'abilità dell'autista e la tecnica di base dell'Arocs.Al resto pensa il motore sei cilindri, che risponde con vera eleganza.Arriva la discesa: giù in verticale, si scende in modo classico, tutto in prima e con un freno continuo potenziato dall'azione energica.Dal propulsore da 10,7 lt ricava una potenza frenante di cui in passato sarebbe ritenuto capace soltanto un motore aspirato a dieci cilindri.Dopo la stupefacente esperienza con l'Arocs a trazione integrale 4151 8x8/4, dalle eccellenti doti fuoristradistiche, e con l'Arocs 3240 8x4/4 per l'impiego promiscuo, che per la verità sullo sterrato non si è rivelato di molto inferiore al modello precedente, l'approfondita serie di prove si conclude a bordo di un Arocs 2630 6x4, con un test orientato all'uso preponderante su strada.Il ribaltabile a tre assi è spinto da un motore compatto da 7,7 l.Questo propulsore è uno dei principali moduli utilizzati per ottenere sull'Arocs Loader in versione betoniera un volume trasportabile del valore quasi sensazionale di 8 m³.Le classi di potenza spaziano da 238 CV a 354 CV).Quello che va bene per un'autobetoniera non può essere controindicato per un veicolo adibito al trasporto di materiale sfuso, sempre alla ricerca di un pò di carico utile in più.Con il motore in versione media da 299 CV e 1.200 Nm, si parte per la prova su strada del ribaltabile su tre lati.Il motore OM 936 nascosto sotto la cabina media dell'Arocs è completamente nuovo, come l'OM 470 del veicolo della prova precedente.Questo propulsore leggero non ha bisogno di nascondersi dietro il fratello maggiore, perché anch'esso dispone di numerose raffinatezze tecnologiche, come la pressione di iniezione massima di 2.100 bar per il sistema di iniezione common rail o il primo albero a camme di scarico a fasatura variabile montato su un motore diesel.La sovralimentazione è affidata, fino alla versione da 299 CV, ad un turbocompressore a gas di scarico asimmetrico a doppia turbina.Per le classi di potenza più alte è stata adottata la sovralimentazione a doppio stadio con due turbocompressori.L'OM 936 mostra le sue sorprendenti capacità fin dall'ingresso in autostrada.A 1.600 giri/min eroga già quasi il 90% della potenza massima.Il motore si dimostra parallelamente molto dinamico anche ai bassi regimi.La coppia massima è sempre disponibile senza flessioni nella fascia di marcia principale, compresa tra i 1.200 ei 1.600 giri/min.Ma anche sotto i 1.000 giri/min il motore mostra una grande potenza.Messo alla prova, convince per la spontaneità di risposta ai movimenti dell'acceleratore.E di nuovo il Mercedes PowerShift 3 di serie fa un'ottima figura.Il cambio automatizzato rafforza l'impressione che in questo "piccolo" motore si celi in realtà un propulsore di grossa cilindrata.Agile, con balzi ben misurati, il Mercedes PowerShift 3 passa rapidamente in rassegna i rapporti, cercando sempre di tenere basso il numero di giri con un comportamento che ricorda un dodici litri.L'Arocs in prova sta viaggiando su strada senza carico ed è logico che in queste condizioni la potenza del motore e gli innesti del cambio siano in perfetta armonia tra loro.Ma dopo il breve tragitto in autostrada, il ribaltabile fa sosta presso un magazzino edile, dove carica tre benne subito pieno di materiale.Il nostro agile Arocs 2640 6x4 si trasformerà ora in una lumaca?Niente affatto: percorrendo a ritroso il tratto autostradale montuoso per coppia al "punto di scarico", la propulsore compatto e cambio automatizzato fa valere in maniera sorprendente i suoi punti di forza.I punti di innesto sono precisissimi anche con questo motore di piccola cilindrata.Ogni volta che l'autista porta istintivamente la mano sul comando "one-touch" del cambio per inserire manualmente una marcia, il Mercedes PowerShift 3 innesta automaticamente il rapporto.Nella maggior parte dei casi passa solo alla marcia successiva, ma a volte salta anche di due rapporti.Mentre il veicolo percorre fluido la strada extraurbana, il test driver non può che apprezzare di nuovo il "Servotwin", lo sterzo con servoassistenza elettrica.Se sullo sterrato a colpire è la morbidezza del volante, sui rapidi tratti extraurbani convincono la progressione con cui il rapporto dello sterzo si fa via via più diretto.La sensazione è di uno sterzo rigido al punto giusto, con un'ottima tenuta di strada.La leva sul lato destro del piantone dello sterzo, con la quale si comanda anche il freno motore, rende le operazioni a carico del conducente estremamente intuitivo.Non che ci sia per la verità molto da fare, perché il grosso del lavoro è svolto egregiamente dal sistema di gestione trazione/frenata.Con il volante multifunzione l'autista utilizza i principali sistemi di assistenza alla guida, come il tempomat e il limitatore di velocità impostabile a piacere.Particolarmente utile si rivela una "tasto di scelta rapida" programmabile a piacere, vale a dire un pulsante al quale il conducente può associare il sottomenu per lui più importante (per esempio il tempo di guida oppure il consumo parziale).Dopo la programmazione è sufficiente premere il pulsante per leggere sul display l'informazione desiderata.A proposito di tempo di guida, dopo le tre prove siamo arrivati quasi a metà del limite di legge.Giunto di nuovo nel comprensorio della Rheinkalk, il test driver conduce l'Arocs 2630 6x4 con manovre estremamente precise fino al punto di scarico e lascia scivolare con disinvoltura il materiale sfuso nel punto di deposito.Poi fa avanzare un poco il veicolo e frena di colpo, per staccare gli ultimi pezzi dalla superficie di carico.Concludendo l'ultima prova con i nuovi modelli Arocs il collaudatore cerca di avvicinarsi alla professionalità che questo novizio ha dimostrato di possedere su tutta la gamma.Le caratteristiche del PowerShift in sintesi - Tanto carico utile: l'autoarticolato con motrice 4x2 - Nuovo: Hydraulic Auxiliary Drive - Su misura: la trazione integrale inseribile - Doti fuoristradistiche: il quattro assi 8x8 a trazione integrale - Universale: il ribaltabile a tre assi in configurazione 6x4 o 6x6Per i conducenti dell'Arocs nelle più diverse situazioni quotidiane, il cambio Mercedes PowerShift Offroad dispone di alcune funzionalità, particolarmente utili nella marcia in fuoristrada: 1) modalità di marcia Offroad;2) modalità di disimpegno dal fondo stradale;3) quattro retromarce;4) passaggio rapido dalle marce avanti alle retromarce;5) funzione "marcia lenta";6) aumento del numero di giri in funzione del carico.Nella guida su strada fornisce assistenza: 1) il Tempomat con isteresi flessibile;2) la funzione EcoRoll;3) la funzione "marcia lenta".Il display multifunzione segnala se questa o quella funzione di assistenza è attiva o disattivata.Impieghi particolari come veicoli particolari.L'uso su strada o in fuoristrada è un criterio di scelta;un altro è la quantità di materiale da trasportare o la frequenza dei trasporti.L'uso promiscuo di un veicolo per tipi di trasporto diversi e su tragici impone ulteriori requisiti rispetto a quelli richiesti per il trasporto dello stesso tipo di materiale sempre sullo stesso tipo di percorso.Per il trasporto di ingenti quantità di materiali sfusi, come ghiaia o sabbia, su strade asfaltate, per esempio, è importante soprattutto la portata utile.In questo caso servono mezzi di trasporto leggeri.La motrice giusta è un veicolo stradale della famiglia Arocs nella configurazione standard 4x2.Per i veicoli destinati all'uso preponderante su strada, ma che possono occasionalmente necessitare di maggiore trazione, è disponibile il nuovo sistema "Hydraulic Auxiliary Drive".Con questo nuovo tipo di trazione integrale, la trazione dell'asse anteriore non è più demandata agli alberi di trasmissione meccanici, ma ai motori a comando idrodinamico install sui mozzi delle ruote, che possono essere inseriti all'occorrenza.Questa soluzione permette di risparmiare peso e carburante.Rispetto alla trazione integrale permanente per l'uso nel fuoristrada impegnativo, la riduzione di peso ammonta a una mezza tonnellata.Come seconda variante, prevista nel caso in cui costituisca carico utile e bassi consumiscano un'esigenza prioritaria rispetto ad una forte motricità, è disponibile la trazione integrale inseribile senza rapporto fuoristrada.Il collegamento dell'asse anteriore è realizzato a veicolo fermo dal ripartitore di coppia e determina la rotazione nel rapporto 1:1 degli alberi cardanici solidali con gli assi posteriore e anteriore.Quando un autoarticolato deve affrontare con una certa regolarità terreni più impegnativi potendo contare solo sulle proprie forze, si può prendere in considerazione un veicolo stradale 4x4.Nell'ambito della gamma di veicoli industriali Mercedes-Benz, la scelta giusta è in questo caso l'Arocs a trazione integrale.Grazie alla trazione integrale permanente, con bloccaggi longitudinali e trasversali di serie, questa motrice è in grado di cavalcare terreni difficili con un'abilità superiore a quella delle motrici precedentemente associate.Un'apprezzata alternativa all'autoarticolato, composto da motrice a due assi e semirimorchio a tre assi, è costituita dalla combinazione di una motrice 6x4, anch'essa idonea all'uso in fuoristrada, con un semirimorchio a due assi.Ovviamente in questo caso la portata utile si riduce un po', ma in compenso la trazione è considerevolmente superiore.Ancora migliori i risultati promessi su sterrato dalla motrice a tre assi nella versione a trazione integrale 6x6.Soprattutto per quanto riguarda la manovrabilità in curva, l'apporto dell'asse anteriore motore è notevole.Di serie sarà la nuova trazione integrale inseribile disponibile, mentre la trazione integrale permanente è prevista come equipaggiamento a richiesta.Quando il lavoro si fa ancora più gravoso e il terreno più difficile, non rimane davvero altra alternativa che un quattro assi.Come puro veicolo da strada questo grosso veicolo non è certo la scelta migliore, a causa della bassa portata utile, ma nell'uso promiscuo su strada e in fuoristrada, e in presenza di spazi di manovra ristretti, è ormai da tempo il numero uno.Con un cabinato, eseguire le manovre in retromarcia per avvicinarsi al punto di carico o scarico è più facile che con un autoarticolato.Per la durata dai più leggeri ai mediamente impegnativi, la formula standard è quella dei quattro assi 8x4, mentre negligenza gravosi l'8x8 è imbattibile.Come compromesso viene offerta inoltre la configurazione 8x6.Ha un numero in meno, ma in compenso è più versatile, il classico tre assi che, ancor più del quattro assi, trova spesso impiego nella tradizionale versione del ribaltabile su tre lati.Nella configurazione 6x4 è rappresentato in molte flotte aziendali.Nel ruolo di rimorchio (oggi normalmente accoppiato ad uno speciale traino ad assale centrale, mentre in passato trainava un rimorchio con ralla), si dimostra estremamente costo di materiale redditizio nel trasporto a sfuso o di sterro su strada o ancora, senza rimorchio al seguito , negli spazi ristretti del cantiere.Il ribaltabile a tre assi è anche capace di trainare senza lamentarsi un autocarro di peso medio a pianale ribassato, con tanto di escavatrice fissata sopra di esso.Oppure di affrontare, rafforzato dalla trazione 6x6, percorsi in fuoristrada, dove per lui non esistono praticamente ostacoli insormontabili.Come per la serie precedente, i bloccaggi si innestano con logico: la manopola solo un comando in successione i bloccaggi longitudinali e quelli trasversali.Partendo dalla posizione "0", con i differenziali tutti aperti, si passa in caso di necessità, per ovviare ai problemi di trazione che la compensazione del numero di giri talora comporta, alla posizione "1" che blocca inizialmente solo i differenziali longitudinali.Con la posizione successiva tocca ai bloccaggi trasversali e, se ancora non basta, con la posizione "3" viene bloccato trasversalmente anche l'asse anteriore.In una situazione così precaria impossibile risulta sterzare le ruote, ma nella stragrande maggioranza dei casi si riesce a disimpegnare il mezzo.I campi contrassegnati con " * " sono obbligatori